IL CANTUCCIO DI MARIA – MARIA MADRE DELLA CHIESA

Carissimi,
è ancora dalla bocca di Gesù che apprendiamo che Maria è stata da Lui stesso dichiarata Madre della Chiesa.

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[…]  Ora è rinfrescato, ordinato, perché con la mano umida si è ravviato anche i capelli e la barba e, mentre il primo raggio di sole fa del prato una stuoia diamantata, va a destare gli apo­stoli e le donne. Le une e gli altri stentano a destarsi, stanchi come sono. 
 
Ma Maria è desta, tenuta immobile soltanto dal bambino che le dorme avviticchiato al petto, con la testolina sotto il mento di Maria. E la Madre, vedendo apparire sulla soglia dell’antro il suo Gesù, gli sorride coi suoi dolci occhi celesti, colorandosi di rosa per la gioia di vederlo. E si libera del bambino, che fri­gna un poco nel sentirsi mosso, e si rizza e va da Gesù col suo tacito passo lievemente ondeggiante di colomba pudica.
 
 «Dio ti benedica, Figlio mio, in questo giorno». 

«Dio sia con te, Mamma. Ti è stata rigida la notte?». 

«Affatto. Anzi, ben felice. Mi pareva di aver Te piccino fra le braccia… E ho sognato che come un fiume d’oro ti uscisse dalla bocca, suonando un suono di una dolcezza che non si di­ce, e una voce dicesse,… oh! che voce!: “Questa è la Parola che arricchisce il mondo e dà beatitudine a chi l’ascolta e l’obbedi­sce. Senza limite nella potenza, nel tempo e nello spazio, Essa salverà”. Oh! Figlio mio! E sei Tu, la mia Creatura, questa Pa­rola! Come farò a viver tanto e a fare tanto da poter ringrazia­re l’Eterno di avermi fatta Madre tua?». 
 
«Non ti metter pensiero di ciò, Mamma. Ogni battito del tuo cuore appaga Dio. Tu sei la vivente lode a Dio, e sempre lo sarai, Mamma. Tu lo ringrazi da quando sei…». 
 
«Non mi pare di farlo a sufficienza, Gesù. É così grande! Così grande ciò che Dio mi ha fatto! Che faccio io, infine, di più di quello che facciano tutte quelle buone che sono come Me tue discepole? Diglielo Tu, Figlio mio, al Padre nostro che mi dia modo di ringraziarlo come il dono merita». 
 
«Madre mia! E credi che il Padre abbia bisogno che Io chie­da questo per te? Egli ti ha già preparato il sacrificio che tu dovrai consumare per questa lode perfetta. E perfetta sarai quando lo avrai compiuto…».
 
«Gesù mio!… Comprendo ciò che vuoi dire… Ma sarò capa­ce di pensare in quell’ora?… La tua povera Mamma…». 
 
«La beata Sposa dell’Amore eterno! Mamma, questo sei. E l’Amore penserà in te». 
 
«Tu lo dici, Figlio, e io mi riposo sulla tua parola. Ma Tu… prega per me, in quell’ora che nessuno di questi capisce… e che è già imminente… Non è vero? Non è forse vero?». 
 
Dire l’espressione del volto di Maria mentre ha questo dia­logo è impossibile. Non c’è scrittore che possa tradurla in pa­rola senza sciuparla con sdolcinature o tinte indecise. Solo chi ha cuore, e cuore buono, pur essendo cuore virile, può dare mentalmente al volto di Maria l’espressione reale che ha in questo momento.
 
Gesù la guarda… Altra espressione intraducibile in povera parola. E le risponde: «E tu prega per Me nell’ora della mor­te… Sì. Nessuno di questi capisce… Non è colpa loro. É Satana che crea i fumi perché non vedano, e siano come ebbri e non intendano, e perciò impreparati… e più facili ad essere piegati… Ma Io e te li salveremo nonostante l’insidia di Satana. Sin da ora te li affido, Madre mia. Ricordati queste mie parole: te li affido. Ti do la mia eredità. Non ho nulla sulla Terra fuorché una Madre, e questa l’offro a Dio: Ostia con l’Ostia; e la mia Chiesa, e questa l’affido a te. Sule Nutrice. Poco fa pensavo in quanti, nei secoli, sarà rivivente l’uomo di Keriot con tutte le sue tare. E pensavo che uno che non fosse Gesù lo respingereb­be, questo essere tarato. Ma Io non lo respingerò. Sono Gesù. 
 
Tu, nel tempo che resterai sulla Terra, seconda a Pietro come gerarchia ecclesiastica, egli capo e tu fedele, prima a tutti come Madre della Chiesa avendo partorito Me, Capo di questo Corpo mistico,tu non respingere i molti Giuda, ma soccorri e insegna a Pietro, ai fratelli, a Giovanni, Giacomo, Simone, Filippo, Bartolomeo, Andrea, Toma e Matteo a non respingere e a soc­correre. 
 
Difendimi nei miei seguaci e difendimi contro coloro che vorranno disperdere e smembrare la nascente Chiesa. E nei secoli, o Madre, sempre tu sii Colei che intercede e protegge, di­fende, aiuta la mia Chiesa, i miei sacerdoti, i miei fedeli, dal Male e dal Castigo, da loro stessi… 
 
Quanti Giuda, o Madre, nei secoli! E quanti simili a deficienti che non sanno capire, o a ciechi e sordi che non sanno vedere e udire, o a storpi e parali­tici che non sanno venire… 
 
Madre, tutti sotto il tuo manto! Tu sola puoi e potrai mutare i decreti di castigo dell’Eterno per uno o per molti. Perché nulla la Triade potrà mai negare al suo Fiore». 
 
«Così farò, Figlio. Per quanto sta in me, va’ in pace alla tua mèta. La tua Mamma è qui per difendere Te nella tua Chiesa, sempre». 
 
«Dio ti benedica, Mamma… 

Maria Valtorta – L’Evangelo come mi è stato rivelato – 455.5 – ed. CEV  
 

Buona meditazione.
  
La pace sia con voi.
Giovanna
IL CANTUCCIO DI MARIA – MARIA MADRE DELLA CHIESAultima modifica: 2012-02-21T06:19:48+01:00da dio_amore
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