XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

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PRIMA LETTURA (Ml 3,19-20)
Sorgerà per voi il sole di giustizia.
Dal libro del profeta Malachìa

Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno. 
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio. 
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.

 SECONDA LETTURA (2Ts 3,7-12) 
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. 
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi. 
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.

 
VANGELO (Lc 21,5-19) 
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». 
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». 


Carissimi tutti,
 
da queste concise parole di Luca, poco possiamo capire sulle profezie dei tempi futuri. Gli Scritti valtortiani invece sono molto più estesi a questo riguardo, in quanto riportano tutte le parole dette da Gesù in quell’occasione e in molte altre e soprattutto nei dettati che sono rivolti a noi, cristiani di questi tempi moderni e anticristici per eccellenza. Le Parole di Gesù sono di divina Sapienza e perciò a volte oscure e di difficile interpretazione. Mi proverò a spiegarle in alcuni punti e a darvi la mia interpretazione, ma con preghiera di considerarla appunto “mia interpretazione”.  
Questo brano dell’Evangelo che si riferisce al Vangelo di Luca di domenica prossima e anche a Matteo 25,31, è infatti uno di quelli che fa parte  delle Profezie valtortiane (che sono ben  176 pagine) che si trovano sparse in tutta l’Opera valtortiana.
 
Maria Valtorta: L’Evangelo come mi è stato rivelato. [596.37-51] di [596.1-52] – IL MERCOLEDI’ SANTO – ed. CEV
 
(Sottolineature, grassetti e commenti di Giovanna Busolini)
 
37Eccoli in mezzo ai dormenti. Li chiamano. Essi si svegliano. Anche Mannaen che, finito il suo compito, si scusa col Maestro se non può restare e se domani non potrà essere vicino a Lui nel Tempio, perché deve rimanere a palazzo. E nel dirlo guarda fisso Pietro e Simone, che sono nel frattempo ritornati, e Pietro ha un cenno rapido del capo come per dire: «Capito».
Escono dai Giardini. Fa ancora caldo. C’è ancora sole. Ma già la brezza della sera tempera il calore e spinge qualche nuvoletta sul cielo terso.
Si avviano su per Siloan evitando i luoghi dei lebbrosi, dai quali va Simone Zelote a portare, ai pochi superstiti che non hanno saputo credere in Gesù, i resti del loro pasto.
38Mattia, l’ex pastore ((G Diventerà poi il 12° apostolo al posto di Giuda il traditore.)),si avvicina a Gesù e chiede: «Signore e Maestro mio, io ho molto pensato coi compagni alle tue parole finché la stanchezza ci prese, e dormimmo prima di avere potuto risolvere il quesito che ci eravamo posti. E ora siamo più stolti di prima. Se abbiamo bene capito i discorsi di questi giorni, Tu hai predetto che molte cose si cambieranno benché la Legge resti immutata e che si dovrà edificare un nuovo Tempio, con nuovi profeti, sapienti e scribi, contro il quale saranno date battaglie, e che non morrà, mentre questo, sempre se si è capito bene, pare destinato a perire».
«È destinato a perire. Ricorda la profezia di Daniele…».[1]
«Ma noi, poveri e pochi, come potremmo edificarlo di nuovo se fecero fatica a edificare questo i re? Dove lo edificheremo? Non qui, perché Tu dici che questo luogo resterà deserto sino a che essi non ti benediranno come mandato di Dio». ((G Con queste parole, che Gesù approva, abbiamo perciò la drammatica conferma che il Tempio di Gerusalemme non avrebbe più potuto essere riedificato – ed infatti non lo è più stato, nonostante ci abbiano provato – perché ormai privo dello Spirito di Dio che abbandonò il Tabernacolo,  il Santo dei Santi, nel giorno del Venerdì Santo, dopo il Deicidio! ))
«Così è».
«Nel tuo Regno, no. Siamo convinti che il tuo Regno è spirituale. E allora come, dove lo stabiliremo? Tu ieri hai detto che il vero Tempio – e non è quello il vero Tempio? – che il vero Tempio, quando crederanno di averlo distrutto, allora sarà che salirà trionfante alla Gerusalemme vera. Dove è dessa? (G La Gerusalemme vera, come la intende Mattia, è ovviamente quella Celeste, dove sarebbero entrati, a Redenzione compiuta, con lo Spirito di Gesù, anche quelli di tutti i Patriarchi, i Profeti, i Pii Ebrei, gli Innocenti e tanti purificati dal Purgatorio. Ma solo fino al giorno della Redenzione. Per i successivi sarà necessario il Battesimo!). (Molta confusione è in noi».
«Così è. I nemici distruggano pure il vero Tempio((G Il Suo Corpo Santissimo)).In tre giorni Io lo farò risorgere, e non conoscerà più insidia salendo dove ((G Nella Gerusalemme Celeste, appunto))l’uomo non può nuocere.
39Riguardo al Regno di Dio, esso è in voi e ovunque sono uomini che credono in Me. Sparso per ora, succedentesi sulla Terra nei secoli. Poi eterno, unito, perfetto nel Cielo. Là, nel Regno di Dio, sarà edificato il nuovo Tempio, ossia là dove sono spiriti che accettano la mia dottrina, la dottrina del Regno di Dio, e ne praticano i precetti.
Come sarà edificato se siete poveri e pochi? Oh! in verità non necessitano denari e poteri per edificare l’edificio della nuova dimora di Dio, individuale o collettiva. Il Regno di Dio è in voi. E l’unione di tutti coloro che avranno in loro il Regno di Dio, di tutti coloro che avranno Dio in loro – Dio: la Grazia ; Dio: la Vita ; Dio: la Luce ; Dio: la Carità – costituirà il grande Regno di Dio sulla Terra, la nuova Gerusalemme che giungerà ad espandersi per tutti i confini del mondo e che, completa e perfetta, senza mende, senza ombre, vivrà eterna nel Cielo.
Come farete a edificare Tempio e città? Oh! non voi ma Dio edificherà questi luoghi nuovi. Voi dovrete soltanto dargli la vostra buona volontà. Buona volontà è permanere in Me. Vivere la mia dottrina è buona volontà. Stare uniti è la buona volontà. Uniti a Me sino a fare un sol corpo che è nutrito, nelle sue singole parti e particelle, da un unico umore. Un unico edificio che è poggiato su un’unica base e tenuto unito da una mistica coesione. Ma siccome senza l’aiuto del Padre, che vi ho insegnato a pregare e che pregherò per voi prima di morire, voi non potreste essere nella Carità, nella Verità, nella Vita, ossia ancora in Me e con Me in Dio Padre e in Dio Amore, perché Noi siamo un’unica Divinità, per questo vi dico di avere Dio in voi per poter essere il Tempio che non conoscerà fine. Da voi non potreste fare. Se Dio non edifica, e non può edificare dove non può prendere dimora, inutilmente gli uomini si agitano a edificare o a riedificare.
40Il Tempio nuovo, la mia Chiesa, sorgerà soltanto quando il vostro cuore ospiterà Dio, ((G Cioè dopo la Redenzione e dopo il Battesimo dato da Gesù come Sacramento, in quanto fino a quel momento gli uomini erano privi della Grazia e quindi dello Spirito Santo in loro. La Chiesa cattolica è infatti formata da tutti i  cristiani cattolici, siano essi laici o sacerdoti e religiosi ))ed Egli con voi, vive pietre, edificherà la sua Chiesa».
«Ma non hai detto che Simone di Giona ne è il Capo, la Pietra sulla quale si edificherà la tua Chiesa? E non hai fatto capire anche che Tu ne sei la pietra angolare? Chi dunque ne è il capo? C’è o non c’è questa Chiesa?», interrompe l’Iscariota.
«Io sono il Capo mistico. Pietro ne è il capo visibile. Perché Io ritorno al Padre lasciandovi la Vita, la Luce, la Grazia, per la mia Parola, per i miei patimenti, per il Paraclito che sarà amico di coloro che mi furono fedeli. Io sono un’unica cosa con la mia Chiesa, mio Corpo spirituale di cui Io sono il Capo.
Il capo contiene il cervello o mente. La mente è sede del sapere, il cervello è quello che dirige i moti delle membra coi suoi immateriali comandi, i quali sono più validi per far muovere le membra di ogni altro stimolo. Osservate un morto, nel quale morto è il cervello. Ha forse più moto nelle sue membra? Osservate uno completamente stolto. Non è forse inerte al punto da non saper avere quei rudimentali moti istintivi che l’animale più inferiore, il verme che schiacciamo passando, ha? Osservate uno nel quale la paralisi ha spezzato il contatto delle membra, uno o più membra, col cervello. Ha forse più moto nella parte che non ha più legame vitale col capo?
Ma se la mente dirige con i suoi immateriali comandi, sono gli altri organi – occhi, orecchie, lingua, naso, pelle – che comunicano le sensazione alla mente, e sono le altre parti del corpo che eseguiscono e fanno eseguire ciò che la mente, avvertita dagli organi, materiali e visibili quanto l’intelletto è invisibile, comanda. Potrei Io, senza dirvi: “sedete”, ottenere che voi sediate su questa costa di monte? Ance se Io lo penso che voglio vi mettiate seduti, voi non lo sapete finché Io non traduco il mio pensiero in parole e dico queste, usando lingua e labbra. Potrei Io stesso sedermi, se lo pensassi soltanto, perché sento la stanchezza delle gambe, ma se queste rifiutassero di piegarsi e mettermi così seduto? La mente ha bisogno di organi e membra per fare e per far fare le operazioni che il pensiero pensa.
Così nel corpo spirituale che è la mia Chiesa Io sarò l’Intelletto, ossia la testa, sede dell’Intelletto; Pietro e i suoi collaboratori coloro che osservano le reazioni e percepiscono le sensazioni e le trasmettono alla mente, perché essa illumini e ordini ciò che è da fare per il bene di tutto il corpo, e poi, illuminati, diretti dall’ordine mio, parlino e guidino le altre parti del corpo. La mano che respinge l’oggetto che può ferire il corpo, o allontana ciò che, corrotto, può corrompere; il piede che scavalca l’ostacolo senza urtarvi e cadere e ferirsi, hanno avuto comando di farlo dalla parte che dirige. Il fanciullo, e anche l’uomo, che è salvato da un pericolo, o che fa un guadagno di qualsiasi specie – istruzione, affari buoni, matrimonio, buona alleanza per un consiglio ricevuto, per una parola detta – è per quel consiglio e quella parola che non si nuoce o che si benefica. Così sarà nella Chiesa. Il capo, e i capi, guidati dal divino Pensiero e illuminati dalla divina Luce e istruiti dall’eterna Parola, daranno gli ordini e i consigli, e le membra faranno, avendo spirituale salute e spirituale guadagno.
41La mia Chiesa già è, poiché già possiede il suo Capo soprannaturale e il suo Capo divino e ha le sue membra: i discepoli. Piccola ancora – un germe che si forma – perfetta unicamente nel Capo che la dirige, imperfetta nel resto, che ha bisogno del tocco di Dio per essere perfetta e del tempo per crescere. Ma in verità vi dico che essa già è, e che è santa per Colui che ne è il Capo e per la buona volontà dei giusti che la compongono. Santa e invincibile. Contro di essa si avventerà una e mille volte, e con mille forme di battaglia, l’inferno fatto di demoni e di uomini-demoni, ma non prevarranno. L’edificio sarà incrollabile.
Ma l’edificio non è fatto di una sola pietra. Osservate il Tempio, là, vasto, bello, nel sole che tramonta. È forse fatto di una sola pietra? È un complesso di pietre che fanno un unico armonico tutto. Si dice: il Tempio. Cioè una unità. Ma questa unità è fatta delle molte pietre che l’hanno composta e formata. Inutile sarebbe stato fare le fondamenta, se esse non avessero poi dovuto sorreggere le mura e il tetto, se su di esse non avessero poi avuto ad innalzarsi le mura. E impossibile sarebbe stato alzare le mura e sostenere il tetto, se non fossero state fatte per prime le fondamenta solide, proporzionate a sì gran mole. Così, con questa dipendenza delle parti, una dall’altra, sorgerà anche il Tempio novello. Nei secoli voi lo edificherete appoggiandolo sulle fondamenta che Io gli ho dato, perfette, per la sua mole. Lo edificherete con la direzione di Dio, con la bontà delle cose usate a innalzarlo: spiriti che Dio inabita.
Dio nel vostro cuore, a fare di esso pietra polita e senza incrinature per il Tempio nuovo. Il suo Regno stabilito con le sue leggi nel vostro spirito. Altrimenti sareste mattoni malcotti, legno tarlato, pietre scheggiate e farinose che non reggono e che il costruttore, se avveduto, respinge, o che fallano, cedono, facendo crollare una parte se il costruttore, i costruttori preposti dal Padre alla costruzione del Tempio, sono costruttori idoli che si pavoneggiano nel loro onore senza vegliare e faticare sulla costruzione che si innalza e sui materiali usati per farla. Costruttori idoli, tutori idoli, custodi idoli, ladri! Ladri della fiducia di Dio, della stima degli uomini, ladri e orgogliosi che si compiacciono di aver modo di aver guadagno, e modo di avere numeroso mucchio di materiali, e non osservano se sono buoni o scadenti, causa di rovina.
42Voi, novelli sacerdoti e scribi del novello Tempio, ascoltate. Guai a voi e a chi dopo di voi si farà idolo e non veglierà e sorveglierà se stesso e gli altri, i fedeli, per osservare, saggiare la bontà delle pietre e del legname, senza fidarsi delle apparenze, e causerà rovine lasciando che materiali scadenti, o addirittura nocivi, siano lasciati usare per il Tempio, dando scandalo e provocando rovina. Guai a voi se lascerete crearsi crepacci e muraglie insicure, storte, facili al crollo non essendo equilibrate sulle basi che sono solide e perfette. Non da Dio, Fondatore delle Chiesa, ma da voi verrebbe il disastro, e ne sareste responsabili davanti al Signore e agli uomini.
Diligenza, osservazione, discernimento, prudenza! La pietra, il mattone, possono servire per parti di minore importanza, e servire bene. Così dovete saper scegliere. Con carità per non disgustare le deboli parti, con fermezza per non disgustare Dio e rovinare il suo Edificio. E se vi accorgete che una pietra, già posta a sorreggere un angolo maestro, non è buona o non è equilibrata, siate coraggiosi, audaci, e seppiatela levare da quel posto, mortificatela, squadrandola con lo scalpello di un santo zelo. Se urla di dolore non importa. Vi benedirà poi nei secoli, perché voi l’avrete salvata. Spostatela, mettetela ad altro ufficio. Non abbiate paura anche di allontanarla del tutto se la vedete oggetto di scandalo e rovina, ribelle al vostro lavoro. Meglio poche pietre che molta zavorra.
Non abbiate fretta. Dio non ha mai fretta, ma ciò che crea è eterno, perché ben ponderato prima di eseguirlo. Se non eterno, è duraturo quanto i secoli. Guardate l’Universo. Da secoli, da migliaia di secoli è come Dio lo fece con operazioni successive. Imitate il Signore. Siate perfetti come il Padre vostro. Abbiate la sua Legge in voi, il suo Regno in voi. E non fallirete.
Ma, se non farete così, crollerebbe l’edificio, invano vi sareste affaticati  a innalzarlo. Crollerebbe rimanendo di esso unicamente la pietra angolare, le fondamenta… Così come avverrà di quello!… In verità vi dico che di quello così sarà. ((G Infatti, dell’antico Tempio è rimasto solo il muro del pianto!))
E così del vostro se metterete in esso ciò che è in questo: le parti malate di orgoglio, di avidità, di peccato, di lussuria. Come si è disfatto per soffio di vento quel padiglione di nuvole che pareva posare, così vagamente bello, sulla cima di quel monte, ugualmente, al soffiare di un vento di castigo soprannaturale e umano, crolleranno gli edifici che di santo non hanno che il nome…».
43Gesù tace pensoso. Quando riparla è per ordinare: «Sediamoci qui a riposare un poco».
Si siedono su un pendio del monte Uliveto, di faccia al Tempio baciato dal sole calante. Gesù guarda fisso quel luogo, con mestizia. Gli altri con orgoglio per la sua bellezza, ma sull’orgoglio è steso un velo di cruccio, lasciato dalle parole del Maestro. E se quella bellezza dovesse proprio perire?…
Pietro e Giovanni parlano fra di loro e poi sussurrano qualcosa a Giacomo d’Alfeo e ad Andrea, loro vicini, i quali annuiscono col capo. Allora Pietro si rivolge al Maestro e gli dice: «Vieni in disparte e spiegaci quando avverrà la tua profezia sulla distruzione del Tempio. Daniele ne parla, ma se fosse come lui dice e come Tu dici, poche ore avrebbe ancora il Tempio. Ma noi non vediamo ne eserciti ne preparativi di guerra. Quando dunque avverrà? Quale sarà il segno di esso? Tu sei venuto. Tu, dici, stai per andare via. Eppure si sa che essa non sarà che quando Tu sarai fra gli uomini. Tornerai allora? Quando, questo tuo ritorno? Spiegaci, perché noi si possa sapere…».
«Non occorre mettersi in disparte. Vedi? sono rimasti i discepoli più fedeli, quelli che saranno a voi dodici di grande aiuto. Essi possono sentire le parole che dico a voi. Venitemi tutti vicino!», grida in ultimo per radunare tutti.
I discepoli, sparsi sul pendio, si avvicinano, fanno un mucchio compatto, stretto a quello principale di Gesù coi suoi apostoli, e ascoltano.
44«Badate che nessuno vi seduca in futuro. Io sono il Cristo e non vi saranno altri Cristi.Perciò quando molti verranno a dirvi: “Io sono il Cristo” e sedurranno molti, voi non credete a quelle parole, neppure se saranno accompagnate da prodigi. Satana, padre di menzogna e protettore dei menzogneri, aiuta i suoi servi e seguaci con falsi prodigi, che però possono essere riconosciuti non buoni perché sempre uniti a paura, turbamento e menzogna. I prodigi di Dio voi li conoscete: dànno pace santa, letizia, salute, fede, conducono a desideri e opere sante. Gli altri no. Perciò riflettete sulla forma e le conseguenze dei prodigi che potrete vedere in futuro ad opera dei falsi Cristi e di tutti coloro che si ammanteranno nelle vesti di salvatori di popoli e saranno invece belve che rovinano gli stessi.
Sentirete anche, e vedrete anche, parlare di guerre e di rumori di guerre e vi diranno: “Sono i segni della fine”. Non turbatevi. Non sarà la fine. Bisogna che tutto questo avvenga prima della fine, ma non sarà ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo, regno contro regno, nazione contro nazione, continente contro continente, e seguiranno pestilenze, carestie, terremoti in molti luoghi. Ma questo non sarà che il principio dei dolori. ((G Parte di tutto questo possiamo ben dire di averlo già visto o addirittura vissuto, ma dagli Scritti sappiamo che non siamo che agli inizi!))  Allora vi getteranno nella tribolazione e vi uccideranno, accusandovi di essere colpevoli del loro soffrire e sperando di uscirne col perseguitare e distruggere i miei servi.
Gli uomini fanno sempre accusa agli innocenti di essere causa del male che essi, peccatori, si creano. Accusano Dio stesso, perfetta Innocenza e Bontà suprema, di essere causa del loro soffrire, e così faranno con voi, e voi sarete odiati per causa del mio Nome. È Satana che li aizza. E molti si scandalizzeranno e si tradiranno e odieranno a vicenda. È ancor Satana che li aizza. E sorgeranno falsi profeti che indurranno molti in errore. Ancora sarà Satana il vero autore di tanto male. E per il moltiplicarsi dell’iniquità si raffredderà la carità in molti. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvo. E prima bisogna che questo Vangelo del Regno di Dio sia predicato in tutto il mondo, testimonianza a tutte le nazioni. Allora verrà la fine. Ritorno al Cristo di Israele che lo accoglie e predicazione della mia dottrina in tutto il mondo.((G È quindi cosa certa – secondo gli scritti valtortiani – che la fine del mondo non potrà esserci fintanto che Israele non si convertirà al Cristo e il Suo Vangelo sia predicato in tutto il mondo! Questo per far tacere quelli che da secoli predicano sulla fine imminente del mondo! E questa sicurezza nasce non solo dagli scritti valtortiani, ma soprattutto da S. Paolo nella sua lettera!))
45E poi un altro segno. Un segno per la fine del Tempio e per la fine del mondo((G Dunque due volte “l’abominazione delle desolazione” sarà il segno che precederà sia la fine  del Tempio, come la fine del mondo. Per il Tempio di Gerusalemme, penso si possa dire che l’abominio sia avvenuto perché ormai “svuotato della presenza di Dio” a causa del Deicidio; per la fine del mondo un’ipotesi potrebbe essere l’abolizione del Sacrificio Eucaristico considerato “simbolico” a causa della massiccia Apostasia dei cristiani degli ultimi tempi.))Quando vedrete l’abominazione della desolazione predetta da Daniele, chi mi ascolta bene intenda, e chi legge il Profeta sappia leggere fra le parole – allora chi sarà in Giudea fugga sui monti, chi sarà sulla terrazza non scenda a prendere quanto ha in casa, e chi è nel suo campo non torni in casa a prendere il suo mantello, ma fugga senza volgersi indietro, ché non gli accada di non poterlo più fare, e neppure si volga nel fuggire a guardare, per non conservare nel cuore lo spettacolo orrendo e insanire per esso. Guai alle gravide e a quelle che allatteranno in quei giorni! E guai se la fuga dovesse compiersi in sabato! Non sarebbe sufficiente la fuga a salvarsi senza peccare. Pregate dunque perché non avvenga in inverno e in giorno di sabato, perché allora la tribolazione sarà grande quale mai non fu dal principio del mondo fino ad ora, né sarà mai più simile perché sarà la fine. Se non fosse­ro abbreviati quei giorni in grazia degli eletti, nessuno si sal­verebbe, perché gli uomini-satana si alleeranno all’inferno per dare tormento agli uomini. ((G Anche qui Gesù unisce la fine del Tempio con la fine del mondo, infatti allora a causa dei Romani, e, quando queste profezie si avvereranno, a causa degli uomini-satana che cercheranno di “uccidere” sia “fisicamente” che “spiritualmente” tutta l’umanità, i pochi che riusciranno a salvarsi, lo dovranno proprio alle preghiere dei martiri e della Comunione dei Santi!))
E anche allora, per corrompere e trarre fuori della via giusta coloro che resteranno fedeli al Signore, sorgeranno quelli che diranno: ‘Il Cristo è là, il Cristo è qua. É in quel luogo. Eccolo.’. Non credete. Nessuno creda, perché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno prodigi e portenti tali da indurre in errore, se fosse possibile, anche gli eletti, e diranno dottrine in apparenza così confortevoli e buone a sedurre anche i migliori, se con loro non fosse lo Spirito di Dio che li illuminerà sulla verità e l’origine satanica di tali prodigi e dottrine. Io ve lo dico. Io ve lo predico perché voi possiate regolarvi. Ma di cadere non temete. Se starete nel Signore non sarete tratti in tentazione e in rovina. Ricordate ciò che vi ho detto: ‘Vi ho dato il potere di camminare su serpenti e scorpioni, e di tutta la potenza del Nemico nulla vi nuocerà, perché tutto vi sarà soggetto.’.
Vi ricordo anche però che per ottenere questo dovete avere Dio in voi, e rallegrarvi dovete, non perché dominate le potenze del Male e le venefiche cose, ma perché il vostro nome è scritto in Cielo.
46State nel Signore e nella sua verità. Io sono la Verità e insegno la verità. Perciò ancora vi ripeto: qualunque cosa vi dicano di Me, non credete. Io solo ho detto la verità. Io solo vi dico che il Cristo verrà, ma quando sarà la fine. Perciò, se vi dicono: ‘È nel deserto’, non andate. Se vi dicono:‘È in quella casa’, non date retta. Perché il Figlio dell’uomo nella sua seconda venuta sarà simile al lampo che esce da levante e guizza fino a ponente, in un tempo più breve di quel che non sia il batter di una palpebra. ((G Gesù spiega in altro punto che la sua seconda venuta è già iniziata con la Risurrezione e che finirà con la fine del mondo ed infatti a prova che Lui poteva essere contemporaneamente ed ovunque, appare a diverse persone nello stesso momento. Ma in luoghi molto distanti fra loro!))E scorrerà sul grande Corpo ((G La Terra)),di subito fatto Cadavere, seguito dai suoi fulgenti angeli, e giudicherà ((G Non si tratta ancora del Giudizio Finale, ma dei vari giudizi particolari che avverranno contemporaneamente per tutti i morti dell’ultima ora)). Là dovunque sarà corpo là si raduneranno le aquile. E subito dopo la tribolazione di quei giorni ultimi, che vi fu detta – parlo già della fine del tempo e del mondo e della risurrezione delle ossa. ((G Azioni queste che sono susseguenti e non simultanee. Sappiamo infatti che fra la fine del mondo e la Risurrezione dei Morti passeranno diversi secoli, per dare modo ai morti dell’ultima ora di poter fare il necessario Purgatorio, come per tutti gli altri morti nel corso dei secoli!)), delle quali cose parlano i profeti – si oscurerà il sole, e la luna non darà più luce, e le stelle del cielo cadranno come acini da un grappolo troppo maturo che un vento di bufera scuote, e le potenze dei Cieli tremeranno.
E allora nel firmamento oscurato ((G Il firmamento sarà oscurato perché la Terra sarà ormai vagante nello spazio da secoli. Di questa visione ne parla esaustivamente Maria Valtorta quando descrive la risurrezione dei Morti)) apparirà folgorante il segno del Figlio dell’uomo, e piangeranno tutte le nazioni della Terra, e gli uomini vedranno il Figlio dell’uomo venir sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Ed Egli comanderà ai suoi angeli di mietere e vendemmiare, e di separare i logli dal grano, e di gettare le uve nel tino, perché sarà venuto il tempo del grande raccolto del seme di Adamo, e non ci sarà più bisogno di serbare racimolo o semente, perché non ci sarà mai più perpetuazione della specie umana sulla Terra morta. ((G Al momento del Giudizio Universale la Terra (secondo gli scritti[2]) sarà ormai da secoli morta e vagante (come già detto) negli spazi siderali in un cielo vuoto di astri e pianeti e quindi (come dice Gesù), dopo la Risurrezione della Carne non ci sarà più bisogno di perpetuare la razza, perché tutti quelli dei quali Dio aveva ante-visto il concepimento e poi la morte, saranno già tutti morti e risorti per l’eternità, tutti infatti risorgeranno dai morti, sia i buoni che i cattivi. I primi per la vita eterna, i secondi per la dannazione eterna! ))E comanderà ai suoi angeli che a gran voce di trombe adunino gli eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli, perché siano al fianco del Giudice divino per giudicare con Lui gli ultimi viventied i risorti. ((G Si sarebbe tentati di considerare questi “ultimi viventi” come persone ancora vive al momento del Giudizio Universale, lasciandoci forse indurre in questo errore col mal interpretare la frase del Credo che dice: “a giudicare i vivi e i morti”. Ma in diversi dettati e nelle parole che seguiranno e poi soprattutto nei Quadernetti, risulta chiaramente che al momento di tale “tremenda rassegna”, tutti gli uomini saranno prima tutti morti e poi tutti risorti e che per “vivi e morti” si intende i “vivi” nello spirito e i “morti” nello spirito. “Perché, come dice Gesù, “ricordate, tutti avete a morire. Tutti gli uomini, nati che siano, devono morire,…”. E questa è d’altronde la condanna ricevuta da Adamo ed Eva ed dai loro discendenti a causa del Peccato originale.
Noi sappiamo anche da S. Paolo che la Risurrezione per il gaudio eterno è per quelli che si saranno comportati bene nel momento della prova sulla terra, mentre per “i malvagi” la Rivivenza sarà per la dannazione eterna, come dice anche Matteo, quando ci spiega che dopo la Risurrezione dei morti, Gesù Giusto Giudice separerà le pecore dai capri.
E’ però possibile ipotizzare che oltre alle due categorie che ci descrive Matteo nel Suo Vangelo e che Maria Valtorta ci riporta fedelmente, ci sia una terza categoria che non può avere a che fare né con malvagi né con Santi ed è la categoria dei non battezzati perché appartenenti ad altre religioni e anche degli aborti VOLUTI O MENO e dei bambini mai nati e quindi di “persone” mai nate. Queste persone non hanno infatti mai vissuto e quindi non hanno mai potuto esercitare il loro libero arbitrio! Questi spiriti si troveranno quindi a provare per la prima volta (al momento della risurrezione) l’esperienza di avere un corpo e di che cosa questo significhi. Tra l’altro, al momento della loro morte, non hanno potuto essere giudicati con un giudizio particolare, perché, non avendo vissuto non hanno mai potuto né peccare, né amare! Immaginiamo quindi la loro meraviglia nel provare questa esperienza al momento della loro risurrezione! Essendo però la loro anima macchiata dal Peccato Originale e quindi morta alla Grazia, essi non potrebbero (di per sé) entrare in Paradiso (fatti salvi quelli che sono stati battezzati col Battesimo di Sangue o di desiderio!), dove tutto deve essere purezza infinita! Sappiamo però dagli scritti di Maria Valtorta che queste anime, proprio perché innocenti di colpe personali (anche se non hanno potuto fare atti di adorazione a Dio o di bontà verso i fratelli non avendo il loro corpo vissuto) e soprattutto per aver patito una morte cruenta (voluta fra l’altro – NEL CASO DI ABORTO VOLONTARIO – proprio da coloro che avrebbero invece dovuto proteggerli ed aiutarli a diventare veri adoratori di DIO!), saranno salvati dai meriti di Cristo e per la Sua infinita Misericordia. Essi potrebbero quindi essere quegli “ultimi viventi” (ULTIMI IN ORDINE DI TEMPO) che entreranno in Paradiso assieme a tutti i Risorti che si sono invece volontariamente purificati col sangue dell’Agnello. E parliamo di miliardi di persone!!
Lo stesso vale per le persone di altre religioni che però hanno vissuto santamente secondo la loro religione.
Riguardo agli angeli che chiameranno a raccolta i giudicanti assieme al Cristo, si può ipotizzare che al momento della Risurrezione della Carne, tutti si troveranno a rivivere nel posto dove erano morti e che quindi gli eletti (cioè i Santi del Paradiso e che da là scenderanno per rianimare i loro corpi) dovranno poi spostarsi per trovarsi fisicamente vicini a Gesù al momento del Giudizio Finale. I Risorti si divideranno quindi spontaneamente in due schiere, i “salvati” alla destra di Gesù e i “dannati” alla sinistra! Ripeto comunque che queste sono mie interpretazioni personali e che ognuno di voi è poi libero di dire la sua e di metterla in discussione.))
47Dal fico imparate la similitudine: quando vedete che il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che vicina è l’estate. Così anche, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che il Cristo sta per venire. In verità vi dico: non passerà questa generazione che non mi volle, prima che tutto ciò avvenga. ((G Riguardo a questa frase, ho già riportato più volte che non significava che Gesù sarebbe ritornato nel giro di pochi anni. Ma essendo una spiegazione molta lunga che ci da in un dettato lo stesso Gesù, mi riservo di ridarla a tempo debito))
La mia parola non cade. Ciò che dico sarà. Il cuore e il pensiero degli uomini possono mutare, ma non muta la mia parola. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi al giorno e all’ora precisa, nessuno li conosce, neppure gli angeli del Signore, ma soltanto il Padre li conosce.
48Come ai tempi di Noè, così avverrà alla venuta del Figlio dell’uomo. Nei giorni precedenti al diluvio, gli uomini mangiavano, bevevano, si sposavano, si accasavano, senza darsi pensiero del segno sino al giorno in cui Noè entrò nell’ arca e si aprirono le cataratte dei cieli e il diluvio sommerse ogni vivente e ogni cosa. Anche così sarà per la venuta del Figlio dell’uomo ((G In questo caso Gesù non sta parlando della fine del mondo, ma del suo Ritorno per il Regno di Pace. Ci sarà infatti prima una grande selezione che permetterà l’instaurazione di questo Regno di Cristo in Terra, come chiediamo nel Padre Nostro e come promesso da Dio Padre al Figlio.)).Allora due uomini saranno accosto nel campo, e uno sarà preso e uno sarà lasciato, e due donne saranno intente a far andare la mola, e una sarà presa e una lasciata, dai nemici della Patria e più ancora dagli angeli separanti il buon seme dal loglio, e non avranno tempo di prepararsi al giudizio del Cristo.((G Infatti per questa selezione (una delle tante, ma fra le più tremende!) GLI UOMINI NON AVRANNO TEMPO DI PREPARARSI ALLA MORTE e quindi al Giudizio Particolare ed infatti Gesù incita ad essere sempre pronti perché non sappiamo né il giorno, né l’ora di questo giudizio particolare! Un esempio pratico è la morte a causa di una bomba atomica, dove il corpo si disintegra nel giro di pochissimo tempo e quindi la persona non ha neppure il tempo di rendersi conto che sta morendo e quindi di raccomandare l’anima a DIO!))
Vegliate dunque perché non sapete a che ora verrà il vostro Signore. Ripensate a questo: se il capo di famiglia sapesse a che ora viene il ladro, veglierebbe e non lascerebbe spogliare la sua casa. Quindi vegliate e pregate, stando sempre preparati alla venuta, senza che i vostri cuori cadano in torpore, per abuso e intemperanza di ogni specie, e i vostri spiriti siano fatti distratti e ottusi alle cose del Cielo dalle eccessive cure per le cose della Terra, e il laccio della morte non vi colga improvviso quando siete impreparati. Perché, ricordate, tutti avete a morire. Tutti gli uomini, nati che siano, devono morire[3], ed è una singola venuta del Cristo questa morte e questo susseguente giudizio, che avrà il suo ripetersi universale alla venuta solenne del Figlio dell’uomo. ((G Mi pare che ora sia chiaro che la “venuta solenne” sia quindi solo per il Giudizio Universale, quando cioè arriverà sul Suo Trono di Gloria e con tutti i Suoi Angeli, mentre la “singola venuta” sia proprio per il giudizio particolare. D’altronde per ogni uomo il mondo finisce al momento della sua dipartita e questo è il momento più importante della sua esistenza, perché è in quell’attimo che Gesù decide della sorte eterna di tutti!!))
49Che sarà mai di quel servo fedele e prudente, preposto dal padrone ad amministrare il cibo ai domestici in sua assenza? Beata sorte egli avrà se il suo padrone, tornando all’improvviso, lo trova a fare ciò che deve con solerzia, giustizia e amore.
In verità vi dico che gli dirà: “Vieni, servo buono e fedele. Tu hai meritato il mio premio. Tieni, amministra tutti i miei beni”. Ma se egli pareva, e non era, buono e fedele, e nell’interno suo era cattivo come all’esterno era ipocrita, e partito il padrone dirà in cuor suo: “Il padrone tarderà a tornare! Diamoci al bel tempo”, e comincerà a battere e malmenare i conservi, facendo usura su loro nel cibo e in ogni altra cosa per avere maggior denaro da consumare coi gozzovigliatori e ubbriaconi, che avverrà? Che il padrone tornerà all’improvviso, quando il servo non se lo pensa vicino, e verrà scoperto il suo malfare, gli verrà levato posto e denaro, e sarà cacciato dove giustizia vuole. E ivi starà.”
E così del peccatore impenitente, che non pensa come la morte può essere vicina e vicino il suo giudizio, e gode e abusa dicendo: “Poi mi pentirò”. In verità vi dico che egli non avrà tempo di farlo e sarà condannato a stare in eterno nel luogo del tremendo orrore, dove è solo bestemmia e pianto e tortura, e ne uscirà soltanto per il Giudizio finale, quando rivestirà la carne risorta per presentarsi completo al Giudizio ultimo come completo peccò nel tempo della vita terrena, e con corpo ed anima si presenterà al Giudice Gesù che egli non volle per Salvatore.((G Anche da questa frase si capisce chiaramente che il Giudizio Finale avverrà solo dopo la morte di tutti gli esseri umani e dopo la Risurrezione di tutti i morti, perché tale Giudizio deve essere dato all’uomo nella sua interezza e quindi in anima e corpo, come in anima e corpo visse sulla terra! Inoltre è anche chiaro che anche i dannati risorgeranno e che ritorneranno nell’Inferno per viverci eternamente ma ora non solo come spiriti, ma in anima e corpo!))
50Tutti là accolti davanti al Figlio dell’uomo. Una moltitudine infinita di corpi, restituiti dalla terra e dal mare e ricomposti dopo essere stati cenere per tanto tempo. E gli spiriti nei corpi. Ad ogni carne tornata sugli scheletri corrisponderà il proprio spirito, quello che l’animava un tempo. ((G  E con questa frase di Gesù abbiamo un’ulteriore conferma che non esiste nessuna reincarnazione; come Gesù spesso ha detto anche durante la Sua Vita terrena!))
E staranno ritti davanti al Figlio dell’uomo, splendido nella sua Maestà divina, seduto sul trono della sua gloria sorretto dai suoi angeli.
Ed Egli separerà uomini da uomini, mettendo da un lato i buoni e dall’altro i cattivi[4], come un pastore separa le pecorelle dai capretti, e metterà le sue pecore a destra e i capri a sinistra. E dirà con voce dolce e benigno aspetto a quelli che, pacifici e belli di una bellezza gloriosa nello splendore del corpo santo, lo guarderanno con tutto l’amore del loro cuore: “Venite, o benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi sino dall’origine del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, fui pellegrino e mi ospitaste, fui nudo e mi rivestiste, malato e mi visitaste, prigioniero e veniste a portarmi conforto”.
E i giusti gli chiederanno: “Quando mai, Signore, ti vedemmo affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti vedemmo pellegrino e ti abbiamo accolto, nudo e ti abbiamo rivestito? Quando ti vedemmo infermo e carcerato e siamo venuti a visitarti?”.
E il Re dei Re dirà loro: “In verità vi dico: quando avete fatto una di queste cose ad uno di questi minimi fra i miei fratelli, allora lo avete fatto a Me”.
E poi si volgerà a quelli che saranno alla sua sinistra e dirà loro, severo nel volto, e suoi sguardi saranno come saette fulminanti i reprobi, e nella sua voce tuonerà l’ira di Dio: “Via di qua! Via da Me, o maledetti! nel fuoco eterno preparato dal furore di Dio per il demonio e gli angeli tenebrosi e per coloro che li hanno ascoltati nelle loro voci di libidine triplice e oscena. Io ebbi fame e non mi sfamaste, sete e non mi dissetaste, fui nudo e non mi rivestiste, pellegrino e mi respingeste, infermo e carcerato e non mi visitaste. Perché non avevate che una legge: il piacere del vostro io “.
Ed essi gli diranno: “Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, nudo, pellegrino, infermo, carcerato? In verità noi non ti abbiamo conosciuto. Non eravamo, quando Tu eri sulla Terra”.
Ed Egli risponderà loro: “È vero. Non mi avete conosciuto. Perché non eravate quando Io ero sulla Terra. Ma avete però conosciuto la mia Parola e avete avuto i poveri fra voi, gli affamati, i sitibondi, i nudi, i malati, i carcerati. Perché non è già detto che coloro che mi ebbero fra loro fossero misericordiosi col Figlio dell’uomo. Non sapete che nei miei fratelli Io sono, e dove è uno di essi che soffra là sono Io, e che ciò che non avete fatto ad uno di questi miei minori fratelli lo avete negato a Me, Primogenito degli uomini? Andate e ardete nel vostro egoismo. Andate, e vi fascino le tenebre e il gelo perché tenebra e gelo foste, pur conoscendo dove era la Luce e il Fuoco d’Amore”.
E costoro andranno all’eterno supplizio, mentre i giusti entreranno nella vita eterna.[4]
Queste le cose future…
51Ora andate. E non dividetevi fra voi. Io vado con Giovanni e sarò a voi a metà della prima vigilia, per la cena e per andare poi alle nostre istruzioni».
 
Carissimi tutti,
vi lascio con questa lunga e complessa lettura e ancora vi prego di ricordare che queste sono solo mie personali interpretazioni, anche se a lungo studiate e meditate.
 
Buon fine settimana e la Pace sia con voi.
 
Giovanna
 
 

 




[1]Cfr. Daniele 11:31 Per suo ordine, delle truppe si presenteranno e profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il sacrificio quotidiano e vi collocheranno l’abominazione della desolazione.
[2]Vedi la descrizione della  Risurrezione dei morti fatta da Maria Valtorta .
[3]Cfr. anche Sir. 8, [7]Non gioire per la morte di qualcuno; ricòrdati che tutti moriremo.
[4] Cfr. Matteo 25, Il giudizio finale [31]Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. [32]E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, [33]e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. [34]Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. [35]Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, [36]nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. [37]Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? [38]Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? [39]E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? [40]Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. [41]Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. [42]Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; [43]ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. [44]Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? [45]Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. [46]E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)ultima modifica: 2013-11-16T06:16:00+01:00da dio_amore
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