5Accorrono sacerdoti insieme a rabbini e farisei. Gesù è ancora in mezzo al cortile, di ritorno dal suo inseguimento. La sferza è ancora nella sua mano.
«Chi sei? Come ti permetti fare questo, turbando le cerimonie prescritte? Da quale scuola provieni? Noi non ti conosciamo, né sappiamo chi sei».
«Io sono Colui che posso. Tutto Io posso. Disfate pure questo Tempio vero ed Io lo risorgerò per dar lode a Dio. Non Io turbo la santità della casa di Dio e delle cerimonie, ma voi la turbate permettendo che la sua dimora divenga sede agli usurai e ai mercanti. La mia scuola è scuola di Dio. La stessa che ebbe tutto Israele per bocca dell´Eterno parlante a Mosè. Non mi conoscete? Mi conoscerete. Non sapete da dove Io vengo? Lo saprete».
6E, volgendosi al popolo senza più curarsi dei sacerdoti, alto nell´abito bianco, col mantello aperto e fluente dietro le spalle, a braccia aperte come un oratore nel più vivo della sua orazione, dice:
«Udite, voi di Israele! Nel Deuteronomio è detto: “Tu costituirai dei giudici e dei magistrati a tutte le porte… ed essi giudicheranno il popolo con giustizia, senza propendere da nessuna parte. Tu non avrai riguardi personali, non accetterai donativi, perché i donativi accecano gli occhi dei savi ed alterano le parole dei giusti. Con giustizia seguirai ciò che è giusto per vivere e possedere la terra che il Signore Iddio tuo ti avrà data”.
Udite, o voi di Israele! Nel Deuteronomio è detto: “I sacerdoti e i leviti e tutti quelli della tribù di Levi non avranno parte né eredità col resto di Israele, perché devono vivere coi sacrifizi del Signore e colle offerte che a Lui sono fatte; nulla avranno tra i possessi dei loro fratelli, perché il Signore è la loro eredità”.
Udite, o voi d´Israele! Nel Deuteronomio è detto: “Non presterai ad interesse al tuo fratello né denaro, né grano, né qualsiasi altra cosa. Potrai prestare ad interesse allo straniero; al tuo fratello, invece, presterai senza interesse quello che gli bisogna”.
Questo ha detto il Signore.
Ora voi vedete che senza giustizia verso il povero si siede in Israele. Non nel giusto, ma nel forte si propende, ed esser povero, esser popolo, vuol dire esser oppresso. Come può il popolo dire: “Chi ci giudica è giusto?”, se vede che solo i potenti sono rispettati e ascoltati, mentre il povero non ha chi lo ascolti? Come può il popolo rispettare il Signore, se vede che non lo rispettano coloro che più dovrebbero farlo? È rispetto al Signore la violazione del suo comando? E perché allora i sacerdoti in Israele hanno possessi e accettano donativi da pubblicani e peccatori, i quali così fanno per avere benigni i sacerdoti, così come questi fanno per avere ricco scrigno?
Dio è l´eredità dei suoi sacerdoti. Per essi, Egli, il Padre di Israele, è più che mai Padre e provvede al cibo come è giusto. Ma non più di quanto sia giusto. Non ha promesso ai suoi servi del Santuario borsa e possessi. Nell´eternità avranno il Cielo per la loro giustizia, come lo avranno Mosè e Elia e Giacobbe e Abramo, ma su questa Terra non devono avere che veste di lino e diadema di incorruttibile oro: purezza e carità; e che il corpo sia servo allo spirito che è servo del Dio vero, e non sia il corpo colui che è signore sullo spirito e contro Dio.
M´è stato chiesto con quale autorità Io faccio questo. Ed essi con quale autorità profanano il comando di Dio e all´ombra delle sacre mura permettono usura contro i fratelli di Israele, venuti per ubbidire al comando divino? M´è stato chiesto da quale scuola Io provengo, ed ho risposto: “Dalla scuola di Dio”. Sì. Israele. Io vengo e ti riporto a questa scuola santa e immutabile.
7Chi vuol conoscere la Luce, la Verità, la Vita, chi vuole risentire la Voce di Dio parlante al suo popolo, a Me venga. Avete seguito Mosè attraverso i deserti, o voi di Israele. Seguitemi, ché Io vi porto, attraverso a ben più tristo deserto, incontro alla vera Terra beata. Per mare aperto al comando di Dio, ad essa vi traggo. Alzando il mio Segno, da ogni male vi guarisco.
L´ora della Grazia è venuta. L´hanno attesa i Patriarchi e sono morti nell´attenderla. L´hanno predetta i Profeti e sono morti con questa speranza. L´hanno sognata i giusti e sono morti confortati da questo sogno. Ora è sorta.
Venite. “Il Signore sta per giudicare il suo popolo e per fare misericordia ai suoi servi”, come ha promesso per bocca di Mosè».
La gente, assiepata intorno a Gesù, è rimasta a bocca aperta ad ascoltarlo. Poi commenta le parole del nuovo Rabbi e interroga i suoi compagni.
Gesù si avvia verso un altro cortile, separato da questo da un porticato. Gli amici lo seguono e la visione ha fine.
La pace sia con voi.
Giovanna