Ci è stato dato un figlio.
Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
È apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Oggi è nato per voi il Salvatore.
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
“…Udite. Essendo venuto il tempo della Grazia, Dio si preparò la sua Vergine. Voi bene potete comprendere come non potesse risiedere Dio là dove Satana aveva messo un incancellabile segno. Perciò la Potenza operò per fare il suo futuro tabernacolo senza macchia((G Prima rivelazione da notare: QUINDI GLI APOSTOLI SAPEVANO CHE MARIA ERA L’IMMACOLATA CONCEZIONE”)). E da due giusti, in vecchiezza e contro le regole comuni del procreare, fu concepita Quella su cui non è macchia veruna. Chi depose quell’anima nella carne embrionale che rinverdiva il vecchio seno di Anna di Aronne, la nonna mia? Tu, Levi, hai visto l’arcangelo di tutti gli annunzi. Puoi dire: è quello. Perché la “Forza di Dio” fu sempre il vittorioso che portò lo squillo di gioia ai santi e ai Profeti, l’indomabile sul quale la pur grande forza di Satana si spezzò come stelo di museo disseccato, l’intelligente che stornò con la buona e lucida intelligenza le insidie dell’altro intelligente ma malvagio, rendendo con prontezza eseguito il comando di Dio. In un grido di giubilo egli, l’Annunziatore he già conosceva le vie della Terra per essere sceso a parlare ai Profeti, raccolse dal Fuoco divino la immacolata scintilla che era l’anima della eterna Fanciulla e, serrandola in un cerchio di fiamme angeliche, quelle del suo spirituale amore, la portò sulla Terra, in una casa, in un seno. E il mondo, da quel momento, ebbe l’Adoratrice; e Dio, da quel momento, poté guardare un punto della Terra senza averne disgusto. E nacque una creaturina: l’Amata di Dio e degli angeli, la Consacrata a Dio, la santamente Amata dai parenti. “E Abele dette a Dio le primizie del suo gregge”. Oh! che in verità i nonni dell’eterno Abele seppero dare a Dio la primizia del loro bene, tutto il loro bene, morendo per avere dato questo bene a chi lo aveva loro dato (( G L’essersi divisi da Maria Ss. è infatti la causa che anticipa la morte dei due Giusti, Anna e Gioacchino! ))Mia Madre fu la Fanciulla del Tempio dai tre ai quindici anni e affrettò la venuta del Cristo con la forza del suo amare. Vergine avanti il suo concepimento, vergine nelle oscurità d’un seno, vergine nei suoi vagiti, vergine nei suoi primi passi, la Vergine fu di Dio, di Dio solo, e proclamò il suo diritto, superiore al decreto della Legge d’Israele, ottenendo dallo sposo a Lei dato da Dio di rimanere inviolata dopo le nozze. Giuseppe di Nazaret era un giusto. Solo a lui poteva essere dato il Giglio di Dio e solo lui lo ebbe. E, angelo nell’ anima e nella carne, egli amò come amano gli angeli di Dio. (segue in allegato).