II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

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PRIMA LETTURA (Is 49,3.5-6)
Ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza.

Dal libro del profeta Isaìa

  SECONDA LETTURA (1Cor 1,1-3)
Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 

  VANGELO (Gv 1,29-34)
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

 

 

 

Carissimi tutti,

il Vangelo di Giovanni della IIa dom. del T.O. come noterete qui sotto, è  diversamente proposto nel testo  valtortiano.

In effetti, Giovanni non viene descritto quando vede il Signore e dice quelle parole, ma è Giovanni Evangelista che riporta le parole dette dal Battista a riguardo di Gesù e lo fa nel suo primo incontro con Gesù, dopo che Lui è rientrato dai 40 giorni di deserto. 

 

25 febbraio 1944.

 

Vedo Gesù che cammina lungo la striscia verde che co­steggia il Giordano. E’ tornato su per giù al posto che ha visto il suo battesimo. Presso il guado che pare fosse molto conosciuto e frequentato per passare all’altra sponda verso la Perea. Ma il luogo, dianzi tanto affollato di gente, ora appare spopolato. Solo qualche viandante, a piedi o a cavallo di asini o cavalli, lo percorre. Gesù pare non accorgersene neppure. Procede per la sua strada risalendo a nord, come assorto nei suoi pensieri. Quando giunge all’altezza del guado incrocia un gruppo di uomini di età diverse, che discutono animatamente fra loro e che poi si separano, parte andando verso sud e parte risalen­do a nord. Fra quelli che si dirigono a nord vedo esservi Gio­vanni e Giacomo. Giovanni vede per primo Gesù e lo indica al fratello e ai compagni. Parlano fra loro per un poco e poi Giovanni si dà a camminare velocemente per raggiungere Gesù. Giacomo lo segue più piano. Gli altri non se ne occupano. Camminano len­tamente, discutendo. Quando Giovanni è presso a Gesù, alle sue spalle, lontano appena un due o tre metri, grida: «Agnello di Dio che levi i peccati del mondo! ».((G Vi faccio anche notare che Giovanni dice: “I peccati del mondo!”)) Gesù si volge e lo guarda. I due sono a pochi passi l’uno dall’altro. Si osservano. Gesù col suo aspetto serio e indagatore. Giovanni col suo occhio puro e ridente nel bel viso giovani­le che pare di fanciulla. Gli si dànno si e no vent’anni, e sulla gota rosata non vi è altro segno che quello di una peluria bion­da, che pare una velatura d’oro.

«Chi cerchi?» chiede Gesù.

«Te, Maestro».

«Come sai che sono maestro?».

«Me lo ha detto il Battista».

«E allora perché mi chiami Agnello? ».

«Perché ti ho udito indicare così da lui un giorno che Tu passavi, poco più di un mese fa».

«Che vuoi da Me?».

«Che Tu ci dica le parole di vita eterna e che ci consoli».

«Ma chi sei? ».

«Giovanni di Zebedeo sono, e questo è Giacomo mio fratello. Siamo di Galilea. Pescatori siamo. Ma siamo pure discepo­li di Giovanni. Egli ci diceva parole di vita e noi lo ascoltava­mo, perché vogliamo seguire Dio e con la penitenza meritare il suo perdono, preparando le vie del cuore alla venuta del Mes­sia. Tu lo sei. Giovanni l’ha detto, perché ha visto il segno del­la Colomba posarsi su Te. A noi l’ha detto: “Ecco l’Agnello di Dio”. Io ti dico: Agnello di Dio, che togli i peccati del mon­do, dàcci la pace, perché non abbiamo più chi ci guidi e l’ani­ma è turbata ».

«Dove è Giovanni?».

«Erode l’ha preso. In prigione è, a Macheronte. I più fedeli fra i suoi hanno tentato di liberarlo. Ma non si può. Torniamo di là. Lasciaci venire con Te, Maestro. Mostraci dove abiti».

«Venite. Ma sapete cosa chiedete? Chi mi segue dovrà tut­to lasciare: e casa, e parenti, e modo di pensare, e vita anche. Io vi farò miei discepoli e miei amici, se volete. Ma Io non ho ricchezze e protezioni. Sono, e più lo sarò, povero sino a non avere dove posare il capo e perseguitato più di sperduta peco­ra dai lupi. La mia dottrina è ancor più severa di quella di Gio­vanni, perché interdice anche il risentimento. Non tanto al­l’esterno si volge, quanto allo spirito. Rinascere dovrete se vo­lete essere miei. Lo volete voi fare? ».

«Sì, Maestro. Tu solo hai parole che ci dànno luce. Esse scendono e, dove era tenebra di desolazione perché privi di gui­da, mettono chiarore di sole ». «Venite, dunque, e andiamo. Vi ammaestrerò per via».

 

 (Fonte: Maria Valtorta L’Evangelo come mi è stato rivelato, vol. I, cap. 47, ed. CEV) 

 

 

 

Buona meditazione.

La pace sia con voi.

Giovanna

 

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)ultima modifica: 2011-01-13T06:09:04+01:00da dio_amore
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