IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

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PRIMA LETTURA (Dt 18,15-20)
Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole.
Dal libro del Deuterònomio

 

SECONDA LETTURA (1Cor 7,32-35)
La vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

 

VANGELO (Mc 1,21-28)
Insegnava loro come uno che ha autorità.
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
 

 

Carissimi,
 
per la prossima domenica,  il Vangelo di Marco (che leggeremo durante tutto questo anno B, salvo alcune volte che ci sarà presentato Giovanni), ci racconta uno dei primi miracoli di Gesù su un posseduto da uno spirito immondo. La sua descrizione è ovviamente molto stringata, ma noi che abbiamo modo di leggere i testi valtortiani avremo modo di “vedere” tutto quello che realmente accadde in quell’occasione e le sorprese non saranno poche!
   
Maria Valtorta: L’Evangelo come mi è stato rivelato. [59.1-8]
 
1Vedo la sinagoga di Cafarnao. È già piena di folla in attesa. Gente sulla porta occhieggia sulla piazza ancora assolata, ben­ché sia verso sera.
Finalmente un grido: «Ecco il Rabbi che viene». La gente si volta tutta verso l’uscio, i più bassi si alzano sulle punte dei piedi o cercano di spingersi avanti. Qualche disputa, qualche spintone, nonostante i rimproveri degli addetti alla sinagoga e dei maggiorenti della città.
«La pace sia su tutti coloro che cercano la Verità». Gesù è sulla soglia e saluta benedicendo a braccia tese in avanti. La luce vivissima che è nella piazza assolata ne staglia l’alta figu­ra, innimbandola di luce. Egli ha deposto il candido abito ed è nel suo solito azzurro cupo. Si avanza fra la folla, che si apre e si rinserra intorno a Lui come onda intorno ad una nave.
2«Sono malato, guariscimi!», geme un giovane, che mi pare tisico all’aspetto, e prende Gesù per la veste.
Gesù gli pone la mano sul capo e dice: «Confida. Dio ti ascolterà. Lascia ora che Io parli al popolo, poi verrò a te».
Il giovane lo lascia andare e si mette quieto.
«Che ti ha detto?», gli chiede una donna con un bambino in braccio.
«Mi ha detto che dopo aver parlato al popolo verrà a me».
«Ti guarisce, allora?».
«Non so. Mi ha detto: “Confida”. Io spero».
«Che ha detto? Che ha detto?». La folla vuoi sapere. La ri­sposta di Gesù è ripetuta fra il popolo.
«Allora io vado a prendere il mio bambino».
«Ed io porto qui il mio vecchio padre.».
«Oh! se Aggeo volesse venire! Io provo… ma non verrà».
3Gesù ha raggiunto il suo posto. Saluta il capo della sinagoga ed è salutato da questi. È un ometto basso, grasso e vec­chiotto. Per parlare a lui Gesù si china. Pare una palma che si curvi su un arbusto più largo che alto.
«Che vuoi che ti dia?», chiede l’archisinagogo.
«Quello che credi, oppure a caso. Lo Spirito guiderà».
«Ma… e sarai preparato?».
«Lo sono. Dài a caso. Ripeto: lo Spirito del Signore guiderà la scelta per il bene di questo popolo».
L’archisinagogo stende una mano sul mucchio dei rotoli, ne prende uno, apre e si ferma a un dato punto. «Questo», dice

 

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Gesù prende il rotolo e legge il punto segnato: «Giosuè: “Alzati e santifica il popolo e di’ loro: ‘Santificatevi per doma­ni perché, dice il Signore Dio d’Israele, l’anatema è in mezzo a voi, o Israele; tu non potrai stare a fronte dei tuoi nemici fino a tanto che non sia tolto di mezzo a te chi s’è contaminato con tal delitto'”». Si ferma, arrotola il rotolo e lo riconsegna.
La folla è attentissima. Solo bisbiglia alcuno: «Ne udremo di belle contro i nemici!». «È il Re di Israele, il Promesso, che raccoglie il suo popolo!».
4Gesù tende le braccia nella solita posa oratoria. Il silenzio si fa completo.
«Chi è venuto per santificarvi si è alzato. È uscito dal segre­to della casa dove si è preparato a questa missione. Si è purifi­cato per darvi esempio di purificazione ((G Il Battesimo al Giordano era dunque solo “esempio di purificazione”!)). Ha preso la sua posi­zione di fronte ai potenti del Tempio e al popolo di Dio, e ora è fra voi. Io sono. ((G Le parole che solo Dio può dire!)) Non come, con mente annebbiata e fermento nel cuore, alcuni fra voi pensano e sperano. Più alto e più grande è il Regno di cui sono il Re futuro e a cui vi chiamo.
Vi chiamo, o voi di Israele, prima d’ogni altro popolo, per­ché voi siete quelli che nei padri dei padri ebbero promessa di quest’ora e alleanza col Signore altissimo. Ma non con turbe di armati, non con ferocie di sangue sarà formato questo Regno, e ad esso non i violenti, non i prepotenti, non i superbi, gli ira­condi, gli invidiosi, i lussuriosi, gli avari, ma i buoni, i miti, i continenti, i misericordiosi, gli umili, gli amorosi del prossimo e di Dio, i pazienti, avranno entrata.
Israele! Non contro i nemici di fuori sei chiamato a combat­tere. Ma contro i nemici di dentro. Contro quelli che sono in ogni tuo cuore. Nel cuore dei dieci e dieci e diecimila tuoi figli. Levate l’anatema del peccato da tutti i vostri singoli cuori, se volete che domani Dio vi raduni e vi dica: “Mio popolo, a te il Regno che non sarà più sconfitto, né invaso, né insidiato da nemici”.
Domani. Quale, questo domani? Fra un anno o fra un mese? Oh! non cercate! Non cercate, con sete malsana, di sapere ciò che è futuro con mezzo che ha sapore di colpevole stregoneria. Lasciate ai pagani lo spirito pitone. Lasciate a Dio eterno il se­greto del suo tempo.Voi da domani, il domani che sorgerà do­po quest’ora di sera, e quella che verrà di notte, che sorgerà col canto del gallo, venite a purificarvi nella vera penitenza.
Pentitevi dei vostri peccati per esser perdonati e pronti al Regno. Levate da voi l’anatema del peccato. Ognuno ha il suo. Ognuno ha quello che è contrario ai dieci comandi di salute eterna. Esaminatevi ognuno con sincerità e troverete il punto in cui avete sbagliato. Umilmente abbiatene pentimento since­ro. Vogliate pentirvi. Non a parole. Dio non si irride e non si inganna. Ma pentitevi colla volontà ferma, che vi porti a muta­re vita, a rientrare nella Legge del Signore. Il Regno dei Cieli vi aspetta. Domani.
Domani? vi chiedete. Oh! è sempre un domani sollecito l’ora di Dio, anche se viene al termine di una vita longeva come quella dei Patriarchi. L’eternità non ha per misura di tempo lo scorrere lento della clessidraE quelle misure di tempo che voi chiamate giorni, mesi, anni, secoli, sono palpiti dello Spirito eterno che vi mantiene in vita. Ma voi eterni siete nello spirito vostro, e dovete, per lo spirito, tenere lo stesso metodo di misu­razione del tempo che ha il Creatore vostro. Dire, dunque: “Domani sarà il giorno della mia morte”. Anzi, non morte per il fedele. Ma riposo di attesa, in attesa del Messia che apra le porte dei Cieli.
E in verità vi dico che fra i presenti solo ventisette morranno dovendo attendere. Gli altri saranno già giudicati prima della morte, e la morte sarà il passaggio a Dio o a Mammona senza indugio, perché il Messia è venuto, è fra voi e vi chiama per dar­vi la Buona Novella, per istruirvi alla Verità, per salvarvi al Cielo.
Fate penitenza! Il “domani” del Regno dei Cieli è imminen­te. Vi trovi mondi per divenire possessori dell’eterno giorno. La pace sia con voi». (segue nel riquadro qui a fianco)
 […]
La folla è in un tumulto di benedizioni.
Gesù si fa largo sorridendo e, per quanto sia alto, non arri­verebbe a fendere la folla se Pietro, Giacomo, Andrea e Gio­vanni non lavorassero di gomito generosamente e si aprissero un varco dal loro angolo sino a Gesù e, poi, lo proteggessero si­no all’uscita nella piazza, dove ora non è più sole.
La visione termina così.


Bene, carissimi, come sempre la meraviglia di queste visioni rapisce i cuori e gli spiriti!
Come dice Gesù, nulla viene aggiunto alla Sua Dottrina, ma tanto viene spiegato e chiarito. E’ come se ogni giorno si percorresse un sentiero che porta su un alto monte ed il panorama  si allargasse sempre più. Non è cambiato il panorama in sé, ma è cambiata la mia posizione rispetto allo stesso! Ecco, questo è l’Opera valtortiana, è una fune che ti trascina verso l’alto, che ti aiuta a vedere e capire sempre nuove cose intorno a te!
 
La Pace sia con voi.
Giovanna
IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)ultima modifica: 2012-01-27T05:57:21+01:00da dio_amore
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