XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

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Colore liturgico: Verde

 
PRIMA LETTURA (Es 22,20-26)
Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.
Dal libro dell’Èsodo
 
SECONDA LETTURA (1Ts 1,5-10)
Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
 
 
VANGELO (Mt 22,34-40)
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

                                                                                                         ***

 
 Carissimi,
eccoci nuovamente a meditare la parola di DIO di domenica prossima, come trasmessaci dall’Evangelista Matteo. Vi rammento che Matteo era stato un gabelliere ed aveva vissuto in maniera alquanto disonesta fino all’incontro con Gesù. Questo per ricordarci che non conta il nostro passato, ma bensì quello che facciamo dal momento della conversione in poi.
Se avremo abbastanza coraggio da purificarci già da questa terra dai nostri peccati (come fu per Matteo) potremo accedere direttamente al bel Paradiso, diversamente dovremo passare lunghi anni nel Purgatorio per imparare quell’amore che Gesù raccomanda allo scriba convertito dalle Sue Parole.
 
Confrontiamo ora gli scritti valtortiani con il Vangelo canonico e notiamo le chiarificazioni e spiegazioni.
 
  

 Maria Valtorta: L’Evangelo come mi è stato rivelato. [596.1-4]  – ed. CEV

 
1Gesù entra nel Tempio ancor più affollato che nei giorni precedenti. È tutto bianco oggi, nella sua veste di lino. È una giornata afosa.
Va ad adorare nell’atrio degli Israeliti e poi va ai portici, seguito da un codazzo di gente, mentre altra ha già preso le migliori posizioni sotto i porticati, e la maggioranza sono gentili che, non potendo andare oltre il primo cortile, oltre il portico dei Pagani, hanno approfittato del fatto che gli ebrei hanno seguito il Cristo per prendere posizioni di favore.
Ma un gruppo ben numeroso di farisei li scompagina: sono sempre arroganti ad un modo, e si fanno largo con prepotenza per accostarsi a Gesù curvo su di un malato. Attendono che lo abbia guarito, poi gli mandano vicino uno scriba perché lo interroghi.
Veramente fra loro c’era stata prima una breve disputa, perché Gioele detto Alamot voleva andare lui ad interrogare il Maestro. Ma un fariseo si oppone e gli altri lo sostengono dicendo: «No. Ci è noto che tu parteggi per il Rabbi, benché tu lo faccia segretamente. Lascia andare Uria…».
«Uria no» dice un altro giovane scriba che non conosco affatto. «Uria è troppo aspro nel suo parlare. Ecciterebbe la folla. Vada io».
E, senza ascoltare più le proteste degli altri, va vicino al Maestro proprio nel momento che Gesù congeda il malato dicendogli: «Abbi fede. sei guarito. La febbre e il dolore non torneranno mai più».
2«Maestro, quale è il maggiore dei comandamenti della Legge?».

valtorta, vangelo, liturgia

Gesù, che lo aveva alle spalle, si volta e lo guarda. Una luce tenue di sorriso gli illumina il volto, e poi alza il capo, essendo a capo chino perché lo scriba è di bassa statura e per di più sta curvo in atto di ossequio, e gira lo sguardo sulla folla, lo appunta sul gruppo dei farisei e dottori e scorge il viso pallido di Gioele seminascosto dietro un grosso e impaludato fariseo. Il suo sorriso si accentua. È come una luce che vada a carezzare lo scriba onesto.
Poi riabbassa il capo guardando il suo interlocutore e gli risponde: «Il primo di tutti i comandamenti è: “Ascolta, o Israele: il Signore Dio nostro è l’unico Signore. Tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze”. Questo è il primo e supremo comandamento. Il secondo poi è simile a questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non vi sono comandamenti maggiori di questi. Essi rinchiudono tutta la Legge e i Profeti». (segue nel riquadro qui a fianco)
 
Buona lettura e meditazione.
La pace sia con voi.
Giovanna


XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)ultima modifica: 2011-10-22T06:43:21+02:00da dio_amore
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