PRIMA LETTURA (1Re 19,9.11-13)
Fermati sul monte alla presenza del Signore.
Fermati sul monte alla presenza del Signore.
Dal primo libro dei Re
SECONDA LETTURA (Rm 9,1-5)
Vorrei essere io stesso anàtema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli.
Vorrei essere io stesso anàtema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
VANGELO (Mt 14,22-33)
Comandami di venire verso di te sulle acque.
Comandami di venire verso di te sulle acque.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
22Dopo che la folla si fu saziata, subito Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull’altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla.23Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancor solo lassù. 24La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 25Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». 28Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!».Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò.33Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Carissimi tutti,
Gesù ha appena sfamato migliaia di persone, ma poi come al Suo solito, si ritira sul monte a pregare e ringraziare il Padre perché sempre è con Lui E GLI CONCEDE DI FARE MIRACOLI!
Matteo ci ha raccontato che cosa successe mentre Gesù si trovava da solo sul monte e di quello che successe a Pietro che ancora una volta desume troppo di se stesso e non si fida interamente del Signore!
Vediamo ora che cosa ci racconta Gesù attraverso la Sua penna, Maria Valtorta, riguardo ai dettagli di questa avventura di Pietro e soprattutto, che cosa ci rivela Gesù sul Suo comportamento in quell’occasione.
Sono parole dirette del pensiero di Dio ed è cosa veramente grande che noi le si possa conoscere!!
***
Maria Valtorta: L’Evangelo come mi è stato rivelato. [274.1-9] – ed. CEV
1È tarda sera, quasi notte, perché ci si vede appena sul sentiero che si inerpica su un poggio su cui sono sparse delle piante che mi paiono di ulivo. Ma, data la luce, non posso assicurare. Insomma, sono piante non troppo alte, fronzute e contorte come di solito sono gli ulivi.
Gesù è solo. Vestito di bianco e col suo manto azzurro cupo. Sale e si interna fra le piante. Cammina di un passo lungo e sicuro. Non sveltamente, ma per la lunghezza del passo fa molta strada anche andando senza fretta. Cammina sinché giunge ad una specie di balcone naturale, dal quale ci si affaccia sul lago tutto quieto sotto al lume delle stelle, che ormai gremiscono il cielo coi loro occhi di luce. Il silenzio avvolge Gesù col suo abbraccio riposante e lo stacca e smemora dalle folle e dalla terra congiungendolo al cielo, che pare scendere più basso per adorare il Verbo di Dio e carezzarlo con la luce dei suoi astri.
Gesù prega nella sua posa abituale: in piedi e con le braccia aperte a croce. Ha dietro alle sue spalle un ulivo e pare già crocifisso su questo tronco scuro. Le fronde lo sovrastano di poco, alto come è, e sostituiscono con una parola consona al Cristo il cartello della croce. Là: Re dei giudei. Qui: Principe della pace. Il pacifico ulivo dice giusto a chi sa intendere.
Prega a lungo. Poi siede sulla balza che fa base all’ulivo, su un radicone che sporge, e prende la sua attitudine solita, con le mani intrecciate e i gomiti posati sui ginocchi. Medita. Chissà quale divina conversazione Egli intreccia col Padre e lo Spirito in quest’ora in cui è solo e può esser tutto di Dio. Dio con Dio!
Mi pare che molte ore passino così, perché vedo che le stelle cambiano zona e molte già sono tramontate ad occidente.
2Proprio mentre una larva di luce, anzi di luminosità, perché non si può ancora chiamare luce, si disegna all’estremo orizzonte dell’est, un brivido di vento scuote l’ulivo. Poi calma. Poi riprende più forte. A pause sincopate e sempre più violente. La luce dell’alba, appena appena iniziata, stenta a farsi strada per un accumulo di nubi scure che vengono ad occupare il cielo, spinte da raffiche di vento sempre più forte. Anche il lago non è più quieto. Ma, anzi, mi pare che stia mettendo insieme una burrasca come quella già vista nella visione della tempesta. Il rumore delle fronde e il brontolio delle acque empiono ora lo spazio, poco prima tanto quieto.
Gesù si scuote dalla sua meditazione. Si alza. Guarda il lago.Cerca su esso alla luce delle superstiti stelle e della povera alba malata e vede la barca di Pietro, che arranca faticosamente verso la sponda opposta ma che non ce la fa. Gesù si avvolge strettamente nel mantello sollevando il lembo, che cade e che gli darebbe noia nello scendere, sul capo come fosse un cappuccio,e scende di corsa, non per la strada già fatta ma per un sentieruolo rapido che va direttamente al lago. Va così velocemente che pare che voli.
Giunto sulla riva schiaffeggiata dalle acque, che fanno sul greto tutto un orlo di spuma sonante e fioccosa, prosegue il suo cammino veloce come non camminasse su un elemento liquido e tutto in movimento, ma sul più liscio e solido pavimento della terra. Ora diventa Egli luce. Sembra che tutta la poca luce, che ancora viene dalle rare e morenti stelle e dall’alba burrascosa, si converga su Lui e ne venga raccolta come fosforescenza intorno al suo corpo slanciato. Vola sulle onde, sulle creste spumose, nelle pieghe scure fra onda e onda, a braccia tese in avanti, col manto che si gonfia intorno alle sue gote e che svolazza, per quanto può, così stretto come è al corpo, con un palpito d’ala.
3Gli apostoli lo vedono e gettano un grido di paura che il vento porta verso Gesù.
«Non temete. Sono Io». La voce di Gesù, per quanto abbia il vento contrario, si spande sul lago senza fatica.
«Sei proprio Tu, Maestro?», chiede Pietro. «Se sei Tu, dimmi di venirti incontro camminando come Te sulle acque».
Gesù sorride. «Vieni», dice semplicemente, come fosse la cosa più naturale del mondo camminare sull’acqua.
E Pietro, seminudo come è, ossia con una tunichella corta e senza maniche, fa un salto soprabordo e va verso Gesù. (IL SEGUITO NEL RIQUADRO QUI A FIANCO)
BUON FINE SETTIMANA A TUTTI E
LA PACE SIA CON VOI.
Giovanna
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)ultima modifica: 2011-08-06T07:19:13+02:00da
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