MERCOLEDI’ DELLE CENERI

Carissimi tutti,

inizia con oggi il Tempo forte della Quaresima e vorrei pertanto invitarvi a seguire tutte quelle indicazioni e quei consigli che Gesù diede a Maria Valtorta e quindi a tutti noi.

Ricordo che l’Opera è stata data per tutti gli uomini e non solo per lei!

Riporto quindi un dettato di spiegazioni di Gesù dato il giorno della visione delle tentazioni nel deserto. La trascrizione del testo sulle tentazioni nel deserto vi sarà invece passato a breve.

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24 febbraio 1944.

 

Dice Gesù,

 

«Ieri eri senza la tua forza, che è la mia volontà, ed eri perciò un essere semivivo. Ho fatto riposare le tue membra e ti ho fatto fare l’unico digiuno che ti pesi: quello della mia parola. Povera Maria! Hai fatto il mercoledì delle Ceneri. In tutto sen­tivi il sapor della cenere, poiché eri senza il tuo Maestro. Non mi facevo sentire. Ma c’ero. Questa mattina, poiché l’ansia è reciproca, ti ho mormora­to nel tuo dormiveglia: “Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem “, e te l’ho fatto ripetere molte volte, e tan­te te le ho ripetute. Hai creduto che parlassi su questo. No. Prima c’era il punto che ti ho mostrato e che ti commenterò. Poi questa sera ti illustrerò quest’altro.

 

Satana, lo hai visto, si presenta sempre con veste bene­vola. Con aspetto comune. Se le anime sono attente, e soprat­tutto in spirituali contatti con Dio, avvertono quell’avviso che le rende guardinghe e pronte a combattere le insidie demonia­che.

 

Ma se le anime sono disattente al divino, separate da una carnalità che soverchia e assorda, non aiutate dalla preghie­ra che congiunge a Dio e riversa la sua forza come da un cana­le nel cuore dell’uomo, allora difficilmente esse si avvedono del tranello nascosto sotto l’apparenza innocua e vi cadono. Li­berarsene è, poi, molto difficile.

 

Le due vie più comuni prese da Satana per giungere al­le anime sono il senso e la gola.

 

Comincia sempre dalla mate­ria. Smantellata e asservita questa, dà l’attacco alla parte su­periore. Prima il morale: il pensiero con le sue superbie e cu­pidigie; poi lo spirito, levandogli non solo l’amore – quello non esiste già più quando l’uomo ha sostituito l’amore divino con altri amori umani – ma anche il timore di Dio. E’ allora che l’uomo si abbandona in anima e corpo a Satana, pur di arriva­re a godere ciò che vuole, godere sempre più. Come Io mi sia comportato, lo hai visto. Silenzio e orazio­ne. Silenzio. Perché, se Satana fa la sua opera di seduttore e ci viene intorno, lo si deve subire senza stolte impazienze e vili paure. Ma reagire con la sostenutezza alla sua presenza, e con la preghiera alla sua seduzione. E’ inutile discutere con Satana. Vincerebbe lui, perché è forte nella sua dialettica. Non c’è che Dio che lo vinca. E allo­ra ricorrere a Dio, che parli per noi, attraverso a noi. Mostra­re a Satana quel Nome e quel Segno, non tanto scritti su una carta o incisi su un legno, quanto scritti e incisi nel cuore. Il mio Nome, il mio Segno. Ribattere a Satana, unicamente quan­do insinua che egli è come Dio, usando la parola di Dio. Egli non la sopporta.

 

Poi, dopo la lotta, viene la vittoria, e gli angeli servono e difendono il vincitore dall’odio di Satana. Lo ristorano con le rugiade celesti, con la grazia che riversano a piene mani nel cuore del figlio fedele, con la benedizione che accarezza lo spirito. Occorre avere volontà di vincere Satana e fede in Dio e nel suo aiuto. Fede nella potenza della preghiera e nella bontà del Signore. Allora Satana non può fare del male.

 

Va’ in pace. Questa sera ti letificherò col resto ».

 

 

Auguro a tutti voi che questo Tempo possa essere veramente di silenzio interiore e di meditazione.

 

La pace sia con voi.

Giovanna

 

MERCOLEDI’ DELLE CENERIultima modifica: 2011-03-09T23:53:00+01:00da dio_amore
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