La Liturgia di Domenica 26 Settembre 2010

Carissimi,
dato il sistema del blog che sviluppa in lunghezza quanto viene scritto, vi riporto qui di seguito solo i riferimenti della liturgia di domenica prossima, 26 settembre  2010 e trascrivo l’inizo del testo valtortiano, rimandandovi poi all’apertura del relativo allegato nel riquadro collegato.
                                                     
PRIMA LETTURA (Am 6,1.4-7)

Ora cesserà l’orgia dei dissoluti.

Dal libro del profeta Amos
SECONDA LETTURA (1Tm 6,11-16)

Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

VANGELO (Lc 16,19-31)
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

+ Dal Vangelo secondo Luca 

LA PARABOLA DEL RICCO EPULONE.

5

[…]

Ma nella stessa città vi era un mendico, un grande mendico. Grande nella sua miseria come l’altro era grande nella sua ric­chezza. Ma sotto la crosta della miseria umana del mendico Lazzaro vi era celato un tesoro ancor più grande della miseria di Lazzaro e della ricchezza dell’Epulone. Ed era la santità ve­ra di Lazzaro. Egli non aveva mai trasgredito alla Legge, nep­pure sotto la spinta del bisogno, e soprattutto aveva ubbidito al precetto dell’amore verso Dio e verso il prossimo.

Egli, come sempre fanno i poveri, si accostava alle porte dei ricchi per chiedere l’obolo e non morire di fame. E andava ogni sera alla porta dell’Epulone sperando averne almeno le bricio­le dei pomposi banchetti che avvenivano nelle ricchissime sale. Si sdraiava sulla via, presso la porta, e paziente attendeva. Ma se l’Epulone si accorgeva di lui lo faceva scacciare, perché quel corpo coperto di piaghe, denutrito, in vesti lacere, era una vista troppo triste per i suoi convitati. L’Epulone diceva così. In realtà era perché quella vista di miseria e di bontà era un rim­provero continuo per lui.

Più pietosi di lui erano i suoi cani, ben pasciuti, dai preziosi collari, che si accostavano al povero Lazzaro e gli leccavano le piaghe, mugolando di gioia per le sue carezze, e giungevano a portargli gli avanzi delle ricche mense, per cui Lazzaro so­pravviveva alla denutrizione per merito degli animali, perché per mezzo dell’uomo sarebbe morto, non concedendogli l’uomo neppure di penetrare nella sala dopo il convito per raccogliere le briciole cadute dalle mense  […] (segue in allegato)

Maria Valtorta: L’Evangelo come mi è stato rivelato. [191.1-9], ed. CEV.

 

 

 

 

Buona lettura e meditazione.

La pace sia con voi.

Giovanna

La Liturgia di Domenica 26 Settembre 2010ultima modifica: 2010-09-22T19:36:00+02:00da dio_amore
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